Per un migliore inquadramento diagnostico-terapeutico la paziente è stata invitata gratuitamente in visita ambulatoriale.
La rinite allergica e la congiuntivite allergica (se presenti entrambe, rinocongiuntivite) sono delle malattie allergiche respiratorie.
Gli allergeni inalanti si differenziano in stagionali, ossia pollini di erbe, alberi, e alcune muffe, e perenni, tipici dell’ambiente indoor, quali derivati epidermici degli acari della polvere, degli animali domestici e muffe. In Italia la prevalenza stimata è fra il 16 e il 25% della popolazione.
La presentazione tipica è data da arrossamento oculare, rinorrea, starnuti, prurito e ostruzione nasale, reversibili spontaneamente o in seguito a terapia.
Solitamente non è una malattia grave, ma è correlata a un notevole impatto su prestazioni scolastiche e lavorative, vita sociale, qualità del sonno e svolgimento delle attività ludiche all’aperto dei soggetti che ne soffrono con conseguente scadimento della loro qualità di vita.
La diagnosi di sospetto è clinica e si fonda su un’accurata anamnesi volta a indagare i sintomi e la loro correlazione con fattori scatenanti (trigger), quali stagione di insorgenza, condizioni metereologiche (vento, precipitazioni, umidità), prevalenza in ambienti indoor o outdoor, contatto con animali domestici, familiarità per atopia e, non in ultimo, risposta a trattamenti empirici con antistaminici o glucocorticoidi nasali. La diagnosi di certezza si fonda, poi, sulla dimostrazione della sensibilizzazione ad allergeni specifici effettuata mediante test epicutanei (skin prick test) e/o test sierologici (dosaggio delle IgE specifiche) e la corrispondenza sintomi-esposizione. Più in dettaglio gli skin prick test vengono effettuati facendo penetrare, superficialmente nella cute del braccio del paziente, estratti liquidi dei principali allergeni inalanti. In caso di positività si osserva una risposta di prurito, eritema e pomfo in corrispondenza dell’allergene cui il paziente è sensibilizzato.
La terapia della rinite allergica si fonda essenzialmente sulle norme di profilassi ambientale, sulla terapia medica e sull’immunoterapia specifica detta anche desensibilizzazione.
(si rimanda all’ articolo “Le malattie allergiche delle vie aeree” di Donatella Lamacchia¹ , Giorgio Walter Canonica², rivista SIMG n1/2020)